Reichs Kathy - Temperance Brennan 14 - 2011 - La cacciatrice di ossa by Reichs Kathy

autore:Reichs Kathy
La lingua: ita
Format: mobi, epub
Tags: Thrillers, Suspense, Fiction
ISBN: 9788817049320
editore: Rizzoli
pubblicato: 2011-01-01T23:00:00+00:00

«No. Senta, ho già detto tutto alla polizia tanti anni fa. E ci ho quasi rimesso la pelle.»

«Cosa significa?»

«Esattamente quello che ho detto.»

Galimore lo trafisse con lo sguardo.

«Subito dopo aver parlato con gli sbirri, mi arriva una chiamata. Un tizio mi dice che finirò nei guai se non modifico la mia versione.»

«Chi era?»

«Se l’avessi saputo, a quest’ora sarebbe sotto terra a concimare un pezzo di bosco.»

«Lei come reagì?»

«Lo mandai a fare in culo. Un paio di giorni dopo, la mia cagna ricomparve stecchita sulla veranda.»

«Forse era semplicemente morta.»

«Sicuro. Ma con un colpo in testa. Altri due giorni e mi ritrovai la casa in cenere.»

«Pensa sia stato l’uomo della telefonata?» Ero sconvolta.

«No.» Fries si voltò verso di me, il disprezzo gli storceva le labbra sottili. «Era Al Qaeda che mi reclutava per la causa.»

«Poi cosa fece?» chiese Galimore.

«Lei che diavolo avrebbe fatto? Ho mollato il lavoro e sono scappato a ovest. Qualche anno fa mio fratello mi ha regalato questa roulotte. Ne era passata d’acqua sotto i ponti e mi è sembrato il momento di tornare.»

«Ha avuto anni per pensarci» disse Galimore. «Sospetterà pure di qualcuno.»

Fries rimase in silenzio molto a lungo. Quando rispose, le bianche sopracciglia incolte erano corrugate.

«Dirò solo questo: correva voce, in giro, che Lovette e i suoi amici portassero guai.»

«Sta parlando della Patriot Posse?»

Annuì.

«Perché avrebbero dovuto minacciarla?» chiesi.

Le sopracciglia schizzarono in su. «Le sembro un poliziotto? Come faccio a saperlo?»

Posi la stessa domanda fatta agli altri.

«Signor Fries, secondo lei cosa è successo a Cindi Gamble e a Cale Lovette?»

«Secondo me Lovette e quegli stronzi dei suoi compari hanno ucciso qualcuno o fatto saltare in aria qualcosa. Poi lui e la sua ragazzina sono scappati.»

«Dove diavolo eri?» Allacciandomi la cintura di sicurezza, con l’adrenalina ancora in corpo, decisi che la recente disavventura ci autorizzava a passare al tu.

«Perlustravo un sentiero dietro la roulotte. Non volevo che Fries ci sorprendesse arrivando dai boschi.»

«Ottimo lavoro.»

Trascorsi la prima parte del tragitto a tentare di concentrarmi sulla strada. E sui miei nervi. Galimore parve comprendere. O forse era preso da pensieri suoi.

Viaggiavamo sulla I-485 quando, finalmente, mi sentii in condizioni di parlare. Ero quasi euforica, a dire il vero. Essere salvati da un pazzo con un fucile e dai suoi cani fa questo effetto, suppongo. Ciò malgrado, restai sul professionale.

Discutemmo del racconto di Fries. Secondo Galimore, il vecchio, probabilmente, esagerava l’entità delle intimidazioni ricevute. Io non ero d’accordo: un incendio aveva raso al suolo la sua casa o no? Piuttosto facile da verificare. Perché mentirci?

Avevamo ancora le idee confuse circa le dichiarazioni contraddittorie del 1998. Lovette e la Gamble avevano lasciato lo Speedway alle sei, come affermava Grady Winge? O più tardi, come insisteva Eugene Fries? Uno dei due testimoni si era sbagliato? Aveva mentito intenzionalmente? Se sì, chi dei due? A quale scopo? Io scommettevo sull’attendibilità di Fries.

Ricapitolammo le teorie sulla possibile sorte dei due ragazzi. Al momento ce n’erano cinque. Uno. Cale e Cindi se n’erano andati volontariamente, per unirsi altrove alla milizia o per sposarsi. Era la conclusione della task force.

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